Nelle sale dal: 1989
Voto: 7
Recensione di: Stefano Priori
L’aggettivo ideale: Surreale
Accade alle volte che un film, sembri non colpire per qualche verso.
Di cui non si riesce a capire a fondo il perché.
Vedendo Donne sull’orlo di una crisi di nervi, di Pedro Almodovar, colpisce l’ambientazione anni ‘80 come primo impatto dissociante, dai giorni nostri.
Ma non possiamo fermarci certo qui , è un dato storico. La storia di Pepa si intreccia, in fila a una serie di episodi tra loro come per un filo di arianna. Alle volte con ironia, alle volte con una vena simil drammatica. Il mescolarsi nei rimandi tra una scena e l’altra, pare molto veloce nella sua ciclicità.
Il tono teatrale di impostazione e recitazione che ne esce ci dice che questo film lo rende certamente come stile più legato al teatro che non al cinema.
Le inquadrature frontali alle scenografie riprese, sembrano ridisegnare il contesto teatrale in modo assoluto.Il film ruota attorno all’amore di Pepa per Ivan che l’ha lasciata e con cui lei cerca di comunicare via telefono, senza successo. Le vicende sono surreali come per il cinema di Bunuel.
Ed è da un continuo riproporsi del film con sviluppi delle scene ben calcolati, che esso assume una sua autonomia di linguaggio. Forse un linguaggio fatto di dialoghi troppo fitti, che Almodovar andrà a sostituire con delle pause, in film come “parla con lei”, negli anni a venire, che renderanno maggiormente efficace il clima del film per immagini, e non solo parlato.
Se vogliamo il fitto dialogo continuo appare essere un po’ estenuante, ma questa è la chiave del film.
Cosa emerge da questo dramma dal punto di vista morale. Forse che non bisogna fidarsi davvero degli uomini ? Il preservativo del sacerdote alla donna è cautelativo del dramma. Non emerge una morale vera se non uno scappare dell’uomo Ivan, che in quanto uomo inganna col suo essere, tutte le donne amate. Appare interessante il gioco ironico che si crea tra la giovane donna che si vuole buttare dal terrazzo e l’arrivo poi della polizia, o il dormire finale di tutti col risveglio della giovane fidanzata.
Il film dal punto di vista ironico è girato molto bene, la fotografia non è al massimo delle sue possibilità specie nel b/n della passerella iniziale troppo sgranato. Manca forse una parte realmente drammatica, che lo renda suggestivo in tutti i suoi aspetti latenti.